Cara Nilla,
ti scrivo per raccontarti del mio viaggio.
Eh no, non di un viaggio in particolare, ma proprio di quello che rappresenta per me partire.
“Eh già” -dirai tu con la voce un po’ da stronza- “Ma che argomento originale!”
Per me viaggiare significa diventare una persona migliore. E siccome ho molto da migliorare, spero che ci siano ancora tanti e tanti chilometri sul mio cammino.
Parto, mi muovo, vedo cose e persone diverse, abitudini, cibi, lingue. Strutture sociali, architetture, usanze, musiche. Nuovi patrimoni da custodire negli occhi e nella pancia, come perle in uno scrigno prezioso e raro. Certo occorre saper viaggiare, ma questo neanche te lo sto a dire, perché lo so che sei una personcina sveglia e capisci al volo quello che intendo. E’ una questione di attitudine e di apertura al mondo, di essere in grado di prendere, come lui è in grado di darti. E si tratta anche di serendipità, se mi permetti.
Parto, e ogni viaggio è come se fosse lo stesso, ogni ansia da valigia si somiglia, la paura di perdere il treno, l’aereo, le corse, i ritardi, le coincidenze. Parto e penso: ma perché non sarò restato a casa? Ma tu lo sai Nilla, sei una donna di mondo, tutto questo dura talmente poco che, appena è successo, neanche me ne ricordo.
Allo stesso tempo è come se un viaggio ne comprendesse tanti dentro sé. Uno per ogni cosa nuova che imparo. Uno per ogni vita che vedo.
Poi ritorno e sono migliore. Sono una persona migliore. Non tanto, cioè non tanto da premio nobel o cose del genere, ma un pochino migliore rispetto a quando ero partito, lo sono.
Purtroppo in questi tempi stanno provando a impedirci di viaggiare: le strategie del terrore colpiscono gli aeroporti, che sono per antonomasia i luoghi dove la gente spicca il volo. E’ inutile che provi a spiegare quanto sia terribile e scorretto, non credo che le mie parole sarebbero migliori di quelle di tanti altri. Posso però tacere. Tacere e cercare di non aver paura, continuando a fare quello che ho sempre fatto fino ad oggi: partire.
Certo è bello anche viaggiare con la mente, Nilla! Si possono fare di quei trip che neanche immagini… o forse sì? Non mi stupirei se lo sapessi… Però mia cara Nilla, a te posso dirlo, perché tu c’avevi visto giusto già molto tempo fa, e inoltre sei una giustona: viaggiare con la mente è bellissimo, ma viaggiare muovendo il culo, è decisamente meglio!
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