In un paese non certo vicino
vive uno struzzo di nome Fagiolino
Il buon Fagiolino ha su un chiodo fisso,
riuscire a trovare il vero se stesso
Essere struzzo non fa certo soffrire,
ma il vero te stesso lo devi sentire.
Non puoi fare finta di essere un altro
neppure se sei un gran tipo scaltro
Così Fagiolino fa dei tentativi
ma i risultati son proibitivi:
prova in principio ad essere oca
ma la sua stazza par più di una foca;
tenta poi un giorno a cantar come un grillo
ma sembra soltanto uno struzzo un po’ brillo;
E non parliam di ruggir da leone,
perché lo struzzo si sa, è un fifone:
porta la testa sotto la sabbia,
ma è un brutto modo di mettersi in gabbia:
nascondersi a volte può anche servire
ma in fondo, la luce ci aiuta a capire.
Dopo una dose di tentativi
un po’ numerosi, ma non risolutivi
Fagiolino lo struzzo trovò soluzione:
Ma è ovvio! Lui si sentiva di certo un PAVONE!
“Come avrò fatto a non pensarci prima!?”
dice a se stesso cambiando una piuma
Di foglie di menta è il suo nuovo mantello,
si guarda allo specchio e si sente più bello
Poi sulla coda che era un po’ calva
fa una corona con fiori di malva
e per non confondersi con tutta la folla
acconcia la testa con un po’ di cipolla.
Ora Fagiolino si sente se stesso
ed è un personale, onesto successo…
Certo non sembra proprio un pavone,
ma è questo il nodo della questione:
ogni famiglia ha esemplari bizzarri,
e qualche volta pure tamarri,
vale per cani, per gatti o persone,
che sia tu una foca, uno struzzo o un pavone,
perché puoi restare come sei sempre stato,
ma solo se ti riconosci in come sei nato,
altrimenti ricorda: la cosa importante
è riuscir a sembrare come sei veramente.
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Delizioso mon cherie …
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Con poco si può far tanto (a volte) 😉
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Mi piace veramente tanto!
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Grazie Babi! 🙂
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